Come proteggersi dalle scariche atmosferiche? Come ridurre il rischio di fulminazione? Quali sono gli obblighi di ogni datore di lavoro in materia di valutazione del rischio di fulminazione da scariche atmosferiche? La natura aleatoria dei fulmini ci costringe a installare opportuni impianti di protezione (LPS e SPD) per ridurre lentità del rischio di fulminazione. Ecco perché diventa importante scegliere le migliori misure di protezione da scariche atmosferiche per ridurre i rischi correlati. In questa guida facciamo chiarezza su quali sono le misure di protezione più consone per salvaguardare gli impianti elettrici. In ogni caso, è bene sottolineare fin da subito che il montaggio e la consulenza per la scelta dei prodotti va sempre affidata a validi professionisti competenti nellambito degli impianti di protezione contro le scariche atmosferiche. Per imparare a proteggersi dalle scariche atmosferiche, è fondamentale conoscere la fisiologia dei fulmini. I fulmini sono tra gli eventi meteorologici più frequenti, si tratta di scariche atmosferiche potenzialmente pericolose, che possono cagionare perdite di vite umane o danni alle abitazioni, in particolare alle apparecchiature elettriche ed elettroniche. Nel 1752 Franklin scoprì che il fulmine è una pericolosa scarica elettrica, che può scaricarsi tra terreno e nuvola (fulmine ascendente), tra una nuvola ed il terreno (fulmine discendente), oppure tra nuvola e nuvola. I fulmini ascendenti possono verificarsi normalmente solo da strutture oltre i sessanta metri, mentre quelli discendenti vengono causati dallo scostamento valoriale fra la polarità positiva del terreno e la polarità negativa della nuvola. La temperatura massima di un fulmine può arrivare fino a 30.000C, superando nettamente quella della superficie solare. Se confrontiamo la velocità di un fulmine con quella della luce, essa varia da 1/10 fino ad un terzo di 300.000 km/s. Come proteggersi dalla natura aleatoria del fulmine? Per ridurre il rischio di incorrere in danni, è necessario progettare in modo tecnicamente corretto limpianto di protezione da scariche atmosferiche. La soluzione più efficace contro gli effetti delle fulminazioni consiste sia nella protezione interna (impianti LPS interni), secondo quanto sancito dalla Norma CEI EN 62305, sia nella protezione esterna mediante parafulmine o gabbia di Faraday (impianti LPS esterni). LPS è acronimo di Lightning Protection System ed è formato da due componenti uno esterno e uno interno. LLPS interno permette di evitare lo scostamento di potenziale tra i vari punti dellimpianto e la formazione di eccessive tensioni e sovraccarichi di potenza. In questo modo, è garantita lequipotenzialità sistematica dei conduttori attivi tramite scaricatori. Per quanto concerne lLPS esterno, esso riceve i fulmini e li indirizza nel minor percorso possibile allimpianto di terra generale. Il suo posizionamento viene scelto sulla base di quanto previsto dalla normativa CEI 8110/3, tra cui il metodo delle sfere rotanti, il metodo della maglia e quello dellangolo di protezione, a seconda della forma di struttura da proteggere. LLPS esterno è costituito dai captatori, ovvero da componenti che attirano i fulmini, i quali convogliano la corrente del fulmine e la disperdono a terra. La normativa prevede che il sistema di protezione dai fulmini debba essere oggetto di verifica e di monitoraggio da parte di specialisti qualificati. I requisiti per la protezione dalla fulminazione indiretta, in particolare del Surge Protective Device (SPD), sono specificati dalla normativa CEI 8110/4. Il limitatore di sovratensioni SPD (Surge Protective Device) può essere definito come un dispositivo per limitare le sovratensioni e deviare le sovracorrenti, verso terra. La principale funzione dellSPD è quella di inibire il danneggiamento di circuiti e di apparati causati da sovratensioni di origine esterna (fulminazioni) e di origine interna (manovre o interventi di dispositivi di protezione). Devono essere installati tra conduttori attivi e terra, e devono essere oculatamente selezionati a seconda del punto di installazione nellimpianto e della relativa corrente di scarica, oltre che della tensione di tenuta ad impulso delle apparecchiature da proteggere e della distanza esistente tra queste e lSPD. In funzione della tecnologia adottata, gli SPD possono essere suddivisi in: Spinterometro, dispositivo utilizzato per generare scariche elettriche nellaria attraverso due elettrodi comunicanti ad un circuito ad induzione. Lo spinterometro presenta unimpedenza elevata in assenza di sovratensione e può essere in aria o in gas. Gli spinterometri espletano una funzione di scaricatori di sovratensioni: vengono impiegati come dispositivo di protezione dalle sovratensioni di carattere impulsivo di origine atmosferica nelle linee elettriche aeree di media ed alta tensione. Variatore, un componente che protegge gli altri componenti di un dispositivo elettronico da fenomeni di sovratensione. Il tipo più diffuso è quello realizzato in ossido di zinco, e nei circuiti elettronici è collegato sempre in parallelo alla tensione di rete. Diodo Zener, diodo a giunzione pn, che grazie alla tensione inversa fissata, può essere utilizzato come riferimento di tensione per comparatori o per alimentatori. Dalla seconda metà dellanno 2013 è in vigore la norma CEI EN 623052. Come disposto dal Decreto Legislativo 81/08, ogni Datore di lavoro deve valutare il Rischio di fulminazione da scariche atmosferiche per gli edifici della propria attività. Larticolo 80 del Decreto succitato sancisce lobbligo di valutazione del Rischio di fulminazione diretta e indiretta. Nel caso in cui il valore del rischio sia superiore al valore tollerato dalla normativa, il Datore di lavoro è obbligato a installare opportune misure di protezione idonee per poter far abbassare il calore del rischio tollerabile. Il D.P.R. 462/01 obbliga ogni Datore di lavoro a richiedere la verifica periodica e/o straordinaria dellimpianto di messa terra, dei dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche e degli impianti con pericolo di esplosione. Il mancato adempimento prevede sanzioni penali da due a quattro mesi di arresto e lammenda da 1.000 a 4.800 euro (cfr. art. 68 comma 1 lettera b). Si ricorda che la manutenzione sugli impianti posti a protezione delle scariche atmosferiche va eseguita secondo la Norma CEI EN 62305/3E.7.3. Per maggior informazioni o per richiedere un preventivo personalizzato, NON ESITARE A CONTATTARCI!