Il ricorso alle cosiddette energie green, ovvero quelle provenienti da fonti rinnovabili, fortunatamente è sempre più comune, anche per quanto riguarda le utenze domestiche. Ecco, però, che per installare impianti di produzione di energia alternativa di qualunque tipo non si può fare come si crede, ma ci sono pratiche ah hoc da sbrigare ed iter autorizzativi ben precisi da rispettare. La procedura burocratica per connettere i nuovi impianti fotovoltaici in rete prevede alcune fasi comuni a tutti i tipi di installazione ed è disciplinata direttamente dallAeeg, ovvero dallAutorità per lEnergia Elettrica ed il Gas, con la delibera Arg/elt n.99/2008 e successive modifiche ed integrazioni. Vediamo, dunque, di capire quali sono le normali varie fasi da seguire per la connessione con iter ordinario, nonché, quali possono essere le tempistiche ed i costi necessari per connettere un impianto fotovoltaico ad una rete di bassa tensione, sempre parlando di potenze inferiori ai 100 kW. La richiesta di connessione in rete allimpianto va presentata al distributore locale (ad esempio e-distribuzione nei territori di competenza di questa società) , prima dellinizio dei lavori, ma solo in una seconda fase. La prima cosa da fare, infatti, è ottenere le necessarie autorizzazioni amministrative, che diano il via libera alla realizzazione dellimpianto. Nella maggior parte dei casi, per piccoli impianti non aventi i requisiti per liter semplificato da installare in zone non vincolate, è sufficiente inviare una Comunicazione Preventiva di Inizio lavori allufficio tecnico del proprio Comune. Linstallazione di pannelli fotovoltaici, teoricamente, è uno di quegli interventi cosiddetti di edilizia libera. Attenzione però perché per impianti molto grandi; così come quando si ha a che fare con edifici storici, o ancora ricadenti allinterno di aree sottoposte a vincoli o a tutela; oppure ancora per interventi che modifichino in qualche sagoma, la volumetria, o la destinazione duso di un immobile, le cose si complicano. In tali frangenti la competenza il più delle volte passa alla Provincia, alla Regione e diventa necessaria la redazione di una pratica ad hoc, eventualmente corredata da valutazione di impatto paesaggistico. Ottenuti i permessi di cui al punto precedente bisogna iniziare liter di connessione, che prevede richiesta al gestore che, come prima cosa, provvederà ad inviare un preventivo comprensivo dei costi necessari per la realizzazione dei lavori di connessione dellimpianto alla rete: questa domanda va fatta prima dellinizio dei lavori,attraverso la compilazione e linvio di un apposito modello on line, reperibile sul sito del gestore prescelto, ma diverso chiaramente dal Modulo Unico. Sul suddetto modulo di richiesta dove vanno indicate sempre le informazioni riguardanti limpianto fotovoltaico e limmobile sul quale verrà realizzato. Inoltre, qualora limpianto fotovoltaico debba venir connesso ad una rete elettrica preesistente è indispensabile anche fornire i dati dellutenza esistente. Vanno allegate poi dei documenti, tra cui: la planimetria catastale dellimmobile sul quale verrà installato limpianto fotovoltaico; la carta tecnica regionale dellarea sede dellimpianto (questa solo in caso si richiede un nuovo punto di connessione rete); una copia della ricevuta di pagamento della richiesta di connessione dellimpianto fotovoltaico e lo schema elettrico in cui è indicato il numero e la potenza dei generatori, la posizione dei dispositivi di comando, la protezione ed il sezionamento con riferimento al DG (dispositivo Generale dellutenza) e al DDI (Dispositivo di Interfaccia). Per quanto riguarda le tempistiche con cui si ottiene il suddetto preventivo, quelle di E-distribuzione prevedono un massimo di 20 gg lavorativi per impianti con potenze in immissione fino a 100 kW. I tempi dattesa salgono fino a 45-60 giorni lavorativi, solo in caso di impianti dai 100 ai 1000 kW, o addirittura oltre in 1000 kW di potenza immessa. Una volta che lutente riceve il preventivo questo rimane valido, in attesa di accettazione,per 45 giorni. Avvito liter di costruzione lutente (definito produttore) deve registrare il proprio impianto sul portale di Terna (https://mercato.terna.it/gaudi/). Questa procedura prevede linserimento dei dati dellimpianto (sia tecnici che di ubicazione geografica). Alla fine della registrazione si otterrà un codice (definito CENSIP) che identificherà in modo univoco limpianto fotovoltaico sulla rete di trasmissione nazionale. Accedendo al proprio account terna è possibile seguire lo stato di connessione dellimpianto. Una volta ultimati i lavori di installazione dellimpianto è necessario inviare al gestore la comunicazione di fine lavori.Successivamente si deve accettare il regolamento di esercizio, documento con il quale si trasmettono al distributore le dichiarazioni di conformità, i dati dei componenti dellimpianto fotovoltaico, i documenti tecnici ed alcune informazioni sulla sicurezza (i tecnici del distributore devono operare nei locali del cliente, quindi devono essere al corrente di eventuali situazioni pericolose). Inviato il regolamento di esercizio, se lo stesso è conforme a quanto richiesto si potrà procedere alla connessione. A seconda della complessità dei lavori, i tempi necessari per la connessione possono andare dai 30 ai 90 giorni, ma anche oltre.Il riferimento temporale è quello indicato nel cosiddetto TICA (Testo Integrato delle Connessioni Attive), che a partire dalla data di fine lavori prevede per i lavori più semplici un termine di 30 giorni, che diventano 90 per quei lavori definibili complessi e possono aumentare di ulteriori 15 giorni lavorativi per ogni km di linea da realizzare in media tensione eccedente il primo chilometro. Tali termini, però, non sono quelli effettivi di allacciamento bensì quelli entro cui il distributore è tenuto a comunicare allutente due date alternative, generalmente vicine tra loro con un paio di giorni di scarto, una in mattinata ed una nel pomeriggio, in cui è disponibile a procedere allallaccio. Tali date generalmente non vanno oltre i 10 giorni lavorativi successivi alla data della comunicazione. Una volta connesso limpianto alla rete può consumare quanto prodotto (autoconsumo), però per recuperare parte del valore dellenergia che si cederà in rete (ci saranno momenti in cui lenergia prodotta dai pannelli solari non serve) bisogna stipulare una convenzione con il GSE (Gestore dei Servizi Energetici). Indubbiamente, però, in questi casi il primo nodo da sciogliere è quello di ottenere lautorizzazione dal Comune, o da chi deputato (Sovraintendenza, Provincia, Regione) specie se si opera in aree vincolate o se si parla di impianti di grandi dimensioni. Come avrete capito, sono di fatto le fasi iniziali e quelle finali delliter ordinario a risultare più complesse rispetto alla procedura semplificata. Più che altro, perché non si ha più a che fare con un unico interlocutore, come con la procedura semplificata, ma bisogna seguire personalmente tutto quanto step by step relazionandosi in prima persona, con il Comune, con il gestore di rete, Terna e con il GSE.